domenica 31 marzo 2013

Al timido cantante

Ciao timido cantante! 
Finalmente ci siamo parlati, ti ho aggredito con la mia ingombrante presenza di adulta femmina sicura di sé, coi miei infuocati capelli e smeraldi negli occhi. Ho spostato quel tuo lungo ciuffo ribelle, che pareva giocare al tuo fianco nascondendoti, mentre imbarazzato ti coprivi la bocca, quasi a vergogna perenne di ciò che potevi sbagliare a dire.Ho desiderato afferrarti per quel lungo morbidissimo ciuffo ribelle e provare a assaggiare quelle tumide labbra. Hai occhi che brillano nella tua giovinezza, nel tuo essere meraviglioso e puro, agogno innocenza in questa costante attrazione della gioventù? Non saprei...so che la dicotomia tra la tua testosteronica presenza sul palco e quell'aria da cucciolo quando ti ho parlato mi scatenano film mentali appaganti, uno scontro tra la me che vorrebbe ululare con te alla luna e la me che vorrebbe proteggerti per sempre dalle brutture del mondo. Non so nulla di te. E questo è splendido. So che sei bello, bello come al mondo ce ne sono pochi. So che la tua voce vibra nei luoghi giusti, quelli che si illuminano. So che hai una vena umoristica rara eppure tipica nella nostra terra natale. So che vorrei poter dire di più e al contempo mi godo questa beata ignoranza che è ancora lontana dalla delusione triviale che conosco così bene. Non farlo mai. Non divenire mai troppo reale per me. Sei un innocentissimo grande bambino nel cui sogno mi voglio adagiare.

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